Piano Nazionale per la Cronicità
Il 15 settembre 2016 all’interno dell’accordo Stato-Regioni, è stato emesso il Piano Nazionale della Cronicità che categorizza le condizioni di cronicità e fragilità, ne stabilisce i livelli di gravità ed ipotizza percorsi sanitario-assistenziali adeguati. Le linee di indirizzo nazionali si sono o si stanno traducendo in delibere regionali e conseguenti piani attuativi per la Presa in Carico del Paziente, la definizione dei Piani Assistenziali Individuali, l’erogazione ed il monitoraggio del servizio.
Questa riforma introduce alcuni cambiamenti significativi che perseguono i seguenti obiettivi:
- Ridurre le strutture per acuzie potenziando l’assistenza territoriale;
- Stimolare l’associazione di medici di medicina generale affinché possano divenire Gestori di pazienti cronici;
- Sancire la libertà del cittadino di scegliere il proprio gestore tra il medico curante, le strutture pubbliche o quelle private accreditatesi;
- Permettere la presa in carico, nel ruolo di gestore, di pazienti cronico-fragili da parte delle strutture socioassistenziali.
Ciò comporta importanti cambiamenti per gli attori socio-sanitari coinvolti, che dovranno essere in grado di:
- Valutare il contesto e il mercato in cui operare,
- Definire una propria offerta rispetto alle esigenze dei pazienti cronici e fragili, monitorarne l’andamento e farla evolvere nel tempo,
- Adeguare le proprie strutture organizzative e piattaforme tecnologiche in modo da supportare la presa in carico dei pazienti e la gestione del servizio.