La presenza di un approccio strutturato e ad alto contenuto di metodo permette, di norma, di raggiungere i seguenti obiettivi, evitando rischi ed errori:
Benefici
Rendere governabile il passaggio generazionale, garantendo che l’azienda diventi un’entità che perdura nel tempo al di là della presenza dell’imprenditore.
- Ridurre al minimo o evitare fratture insanabili all’interno della famiglia.
- Utilizzare il passaggio generazionale per mettere ordine in azienda.
- Identificare e cogliere opportunità di sviluppo e crescita dell’azienda legate a nuove capacità e stili di gestione che il nuovo arrivato introdurrà.
- Evitare che il passaggio del timone sia un fatto istantaneo, emotivo e quasi imprevisto ma sia invece governato attraverso un chiaro e condiviso piano strutturato per fasi.
- Distinguere il ruolo di portatore di capitale da quello di responsabile del governo e della direzione dell’azienda, anche se entrambi convivono nella stessa persona.
Rischi
Visioni del futuro aziendale diverse e non coerenti rendono difficile e conflittuale la scelta del successore soprattutto in presenza di una rosa di possibili candidati.
- Situazioni di conflitto interno potrebbero rendere difficile la governabilità dell’azienda da parte della compagine scelta.
- Sottovalutare la riottosità del successore ad assumere il ruolo di leader aziendale.
- I legami affettivi famigliari possono far dimenticare la necessità di seguire criteri meritocratici.
- Un nuovo leader aziendale non pienamente preparato e capace può ritardare, anche in modo significativo, le possibilità di crescita e di innovazione.
- la mancanza di un piano puntuale implica che il successore non sia pronto, nei tempi adeguati, per gestire l’azienda.
Errori Comuni
Il titolare non vuole passare il testimone!!!!
- La mancanza di regole e procedure gestionali interne che permettano all’azienda di funzionare anche in situazioni temporanee di scarsa guida.
- La scarsa comunicazione in azienda e la conseguente mancanza di informazioni sui meccanismi di funzionamento della azienda stessa.
- La non conoscenza da parte dell’imprenditore del potenziale dei successori, delle loro capacità ed attitudini oltre che del loro operato.
- La non consapevolezza concettuale che esiste una grossa differenza tra azionista, imprenditore e manager.
- La fatua convinzione che esistano miti concettuali, quali il fatto che:
- un imprenditore sia inevitabilmente anche un bravo manager
- per una «sorta di diritto ereditario», i figli dell’imprenditore siano inevitabilmente anch’essi ottimi imprenditori e ottimi manager.