Un tema che ci viene sempre più spesso chiesto di trattare è la crescita aziendale nel lungo periodo e i fattori che la determinano. Autori come Knut Haanaes del Boston Consulting Group o esperti della Gartner Inc sostengono che il successo è un equilibrio tra due grandi capacità: Exploration (saper esplorare) e Exploitation (saper fare).
La nostra esperienza conferma che ciò è valido anche nelle PMI Italiane.
Exploration è la capacità di esplorare il futuro, di muoversi verso nuovi orizzonti ed in terreni spesso incogniti. Vuol dire saper sviluppare prodotti nuovi ed innovativi, attuare strategie diverse dalle attuali, aprire nuovi mercati, etc. Spesso vuol dire essere tra i primi e proprio per questo significa anche assumersi molti rischi. Tutti i grandi personaggi della storia sono stati, loro malgrado, grandi esploratori.
Exploitation è la bravura nello sfruttare al meglio le proprie conoscenze e le proprie capacità realizzative. E’ l’abilità principe dell’artigiano. Vuol dire migliorare continuamente i propri prodotti, essere sempre più efficienti e veloci, far arrivare i treni in orario e cose di questo genere. Nel breve periodo, fondandosi su capacità consolidate, non comporta rischi ma a tempi lunghi il rischio è quello di ignorare o capire tardi l’evoluzione dei fabbisogni e del mercato.
Nella storia del business esistono esempi significativi: Facit (produttore di calcolatrici meccaniche), Kodak (produttore pellicole e prodotti per studi fotografici) che all’avvento dell’era digitale hanno continuato a produrre imperterriti i propri prodotti trovandosi così nella situazione di quel pianista che continuava a suonare mentre la nave affondava.
Ma esistono anche tanti esempi contrari: aziende brillanti che cercando la perfezione nell’innovazione dei loro prodotti non li hanno mai considerati “good enought” (buoni quanto basta) per fare profitti.
Sembra quasi che man mano che le aziende diventano abili e sicure nelle loro capacità operative meno sono innovative, visionarie ed aperte ai cambiamenti, ma è proprio in questo equilibrio tra il “saper fare” e il “saper esplorare” che sta il segreto del successo nel tempo.
Non è una cosa facile da realizzare e spesso Titolari o CEO di aziende ci pongono domande simili a questa:
“Come posso essere efficiente e al tempo stesso reinventare la mia azienda?”
Sembra che meno del 5% delle aziende siano in grado di attuare questi due fattori strategici in modo simultaneo riuscendo così a raggiungere altissimi profitti. Esempi noti sono: Nestlé con Nespresso, LEGO con i film di animazione, Toyota con le auto ibride, etc.
Al di là di questi nomi altisonanti, nella nostra esperienza ci sono anche piccole e medie aziende che devono il loro successo ottenuto generazione dopo generazione a questa capacità.
Ma come detto questo equilibrio è difficile da raggiungere e da mantenere per la stragrande maggioranza delle realtà perché i fattori di successo delle due strategie a volte collidono e sono in apparente contrasto.
Molte sono le cause di questa difficile e a volte mancata integrazione, ma due sono secondo la nostra esperienza le più frequenti ed importanti:
Mancanza di perseveranza realizzativa.
Spesso le aziende quando identificano o sviluppano qualcosa di nuovo ed innovativo lo ignorano perché troppo difficile da integrare con il loro mondo esistente. Ciò non permette di farlo fruttare e di creare uno zoccolo duro su cui costruire la successiva evoluzione. Cambiare senza consolidare è altrettanto “vano ed inutile” che non cambiare mai.
Ubriacarsi del proprio successo
Spesso le aziende quando sono brave nel fare quello che amano non vogliono esplorare “cose e vie nuove” non rendendosi conto che proprio loro sono nella posizione migliore per guidare l’evoluzione di un prodotto o di un mercato negli anni a venire. Bill Gate disse: “Il successo è un pessimo insegnate. Ci seduce nel pensare che non falliremo mai!”
Per concludere indichiamo alcuni suggerimenti citati anche da esperti internazionali:
- Guardare oltre la prossima crisi qualunque essa possa essere. Possedere la capacità di rinnovarsi è acquisire una sorta di assicurazione nei confronti del cambiamenti che il futuro poterà.
- Pensare e sviluppare strategie con orizzonti temporali diversi. Se chiedete alle aziende di successo quale sarà il loro sforzo per il rinnovamento nell’anno a venire vi verrà risposto “circa il 30%” ma se chiedete alla stessa azienda quale potrebbe essere questa percentuale in un orizzonte di dieci anni vi risponderanno “almeno il 70%”. Il loro obbiettivo è trovare la strada che li conduca lontano e avanti per lungo tempo.
- Cercare le sfide e confrontarsi con i migliori. Non è facile per un azienda trovare da sola l’equilibrio tra la capacità di fare e quella di innovare. E’ sicuramente un lavoro di squadra che implica un confronto critico con il mondo esterno ed una cultura aziendale aperta ad essere messa in discussione in modo costruttivo.
- Essere scettici nei confronti del successo. Si narra che alla fine delle vittoriose campagne di guerra quando i generali romani rientravano nella capitale per la marcia trionfale erano accompagnati sulle loro bighe da un compagno d’armi che gli diceva in continuazione “Ricordati che sei solo un essere umano”.
Alla base di tutto c’è però la consapevolezza, che voi dovete avere, della situazione in cui si trova la vostra azienda. Quali sono le aree a rischio di “ubriacatura da successo”? Quando è stata l’ultima volta che avete introdotto qualcosa di innovativo e di nuovo? Che effetti ha avuto sul vostro business?
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